Come Funziona Contratto di Permuta
Il contratto di permuta è una figura giuridica regolata dal codice civile, rientrante tra i contratti tipici di alienazione. Esso viene definito come l’accordo per il reciproco trasferimento della proprietà di beni o di altri diritti tra le parti coinvolte. In altre parole, è un contratto di scambio che non prevede l’utilizzo del denaro, nato dall’antica pratica del baratto.
Cosa è la Permuta
La permuta si distingue essenzialmente per lo scambio diretto di beni o diritti, senza uso di denaro. Questa è la principale differenza rispetto alla vendita, dove lo scambio avviene tra i beni e il denaro. Nel contratto di permuta, i beni coinvolti possono essere sia mobili che immobili, diritti reali o di credito, e persino denaro, purché il suo scambio avvenga con altro denaro.
Differenze tra Permuta e Vendita
La permuta e la vendita sono due contratti tipici disciplinati dal codice civile, che si distinguono fondamentalmente per la natura della prestazione e le modalità di scambio tra le parti. Nella vendita (artt. 1470 c.c. e segg.), una parte (venditore) si obbliga a trasferire la proprietà di una cosa o di un diritto all’altra parte (compratore), che corrisponde un prezzo in denaro. L’elemento peculiare di questo contratto è dunque il corrispettivo monetario, che costituisce la controprestazione essenziale. Al contrario, nella permuta (art. 1552 c.c.), le parti si obbligano a trasferirsi reciprocamente la proprietà di beni (o altri diritti) senza che intervenga un pagamento in denaro come quota prevalente dello scambio. Ognuno dei contraenti è al contempo venditore e compratore del bene altrui, con la particolarità che il valore dei beni permutati può essere equivalente oppure, se c’è un dislivello, si può integrare lo scambio con un conguaglio in denaro di importo minore rispetto all’oggetto principale della permuta.
Oggetto della prestazione e natura del corrispettivo
Vendita: la prestazione principale è il trasferimento della cosa dal venditore al compratore, a fronte di un prezzo in denaro.
Permuta: la prestazione di ogni parte consiste nel reciproco scambio di beni o diritti. Se esiste una differenza di valore tra i beni permutati, può essere prevista un’integrazione in denaro (conguaglio), che tuttavia non deve essere prevalente rispetto al valore del bene oggetto di scambio.
Disciplina delle spese
Vendita: di regola, le spese contrattuali e accessorie (come imposte di registro, trascrizione, onorari notarili, ecc.) sono tradizionalmente a carico del compratore, salvo diversi accordi.
Permuta: le spese sono divise in parti uguali tra i contraenti, a meno che non ci sia un accordo che stabilisca una ripartizione diversa. Questo principio rispecchia la natura dello scambio, che vede ogni soggetto nel ruolo di “acquirente” del bene altrui.
Finalità economica
Vendita: ha come scopo lo scambio di un bene contro una somma di denaro; il compratore paga il prezzo pattuito, il venditore cede il bene.
Permuta: mira a soddisfare l’esigenza di ciascuna parte di acquisire un bene altrui, cedendo in cambio il proprio. Storicamente e in determinate pratiche commerciali, la permuta si applica quando le parti preferiscono o hanno necessità di reperire un bene diverso dal proprio, senza passare per un pagamento in denaro (almeno per la quota maggioritaria del valore).
Rilievo pratico e possibili vantaggi
Vendita: contratto di uso più frequente, specialmente nei settori immobiliari, mobiliari e commerciali. La presenza di un prezzo in denaro agevola la contabilizzazione e la valutazione fiscale.
Permuta: utilizzata spesso nell’ambito immobiliare, quando due proprietari si scambiano beni di valori simili (ad esempio, un appartamento in città contro una casa al mare), oppure in campo artistico o di collezionismo, dove lo scambio diretto di beni può risultare più conveniente o pratico. Se i beni hanno valori diversi, è possibile concordare un conguaglio in denaro per compensare la differenza.
Nell’ambito dei trasferimenti immobiliari, sia la vendita sia la permuta richiedono l’atto pubblico o la scrittura privata autenticata, con conseguente registrazione, trascrizione e voltura catastale. Dal punto di vista fiscale, in caso di permuta immobiliare, ciascuna parte è considerata soggetto attivo e passivo della transazione; tuttavia, la base imponibile e i criteri impositivi possono variare a seconda della tipologia di bene oggetto dello scambio e di eventuali agevolazioni (prima casa, agevolazioni per terreni agricoli, ecc.). L’aspetto peculiare è che, se i due beni permutati rientrano in regimi diversi (ad esempio, uno è seconda casa, l’altro ha i requisiti di abitazione principale), occorre una valutazione accurata per determinare l’imposta dovuta in modo corretto.
Esempio di Permuta – Auto
Un esempio classico è la permuta di auto, dove il pagamento di una nuova auto può includere il permesso di sostituire parte del pagamento in denaro con il veicolo vecchio del compratore. La giurisprudenza suggerisce che l’identificazione di una transazione come permuta o vendita non dipende soltanto dal valore economico, ma dalla volontà delle parti coinvolte.
Permuta e Dazione in Pagamento
La dazione in pagamento è una forma particolare che può somigliare alla permuta, ma differisce per la causa e il momento in cui si instaurano gli obblighi. Nella permuta, gli obblighi sorgono subito con il contratto, mentre nella dazione in pagamento sorgono in due fasi: prima viene concordata una nuova prestazione in sostituzione dell’obbligo originale.
Permuta di Cosa Presente con Cosa Futura
La permuta di una cosa presente con una futura ritarda gli effetti traslativi della permuta per la parte che riceve il bene futuro. Questo tipo di permuta è comune in edilizia quando, ad esempio, un terreno viene scambiato con la proprietà di una porzione di un edificio in fase di costruzione.
La Garanzia per l’Evizione
La permuta prevede, come per la vendita, una garanzia contro l’evizione: se la parte permutante subisce l’evizione del bene scambiato, ha diritto a richiedere il valore del bene evinto o la restituzione del bene dato in permuta, oltre al risarcimento dei danni.
Inadempimento e Risoluzione
Nel contesto della permuta, se una parte non adempie alle sue obbligazioni, l’altra può chiedere l’adempimento o la risoluzione del contratto, oltre al risarcimento per i danni subiti. Un esempio di inadempimento si verifica se, dopo uno scambio, una delle parti vende il bene a un terzo, impedendo all’altra di godere del diritto di proprietà.