Come Annullare il Contratto di un Finanziamento

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Solitamente, si richiede un finanziamento nel caso in cui si abbia intenzione di fare un acquisto piuttosto dispendioso, come quello di un’automobile. In tal caso, i rivenditori possono fornire o meno informazioni riguardo al finanziamento: trattasi di un’operazione che avviene tra acquirente e venditore, ma che prevede il coinvolgimento di una società finanziaria. Il cliente può usufruire liberamente del suo acquisto e paga soltanto una piccola quota di quanto stabilito; il resto dei soldi viene anticipato dalla società finanziaria, che richiede poi all’acquirente un rimborso rateale con i dovuti interessi. Dunque, è grazie a questa società se si può godere da subito del bene acquistato pagandolo a rate. A volte, però, occorre assolutamente recedere un contratto di finanziamento: con questa guida, scopriremo insieme se effettivamente ci sono tutti i presupposti necessari per poterlo annullare e vi daremo dei consigli su come procedere.

l caso più comune è senza dubbio quello di una truffa escogitata dal venditore che decide di non consegnare la merce acquistata: annullare il contratto di finanziamento è possibile solamente se tra la società finanziaria e il venditore vi sia un’esclusiva, cosa alquanto improbabile. La Corte di Giustizia, però, ha puntualizzato in una direttiva europea la necessità di tutelare il cliente che effettua un acquisto tramite finanziamento: la Corte ha decretato che se il bene non viene regolarmente consegnato, il consumatore può interrompere il finanziamento in qualsiasi momento e richiedere il risarcimento di quanto versato alla società finanziaria, ovviamente vi consigliamo di stipulare dei contratti di finanziamento solamente dopo esservi informati approfonditamente sul venditore da cui volete acquistare un bene.

Non bisogna procedere subito con un’eventuale azione legale ai danni della società finanziaria, ma è opportuno partire col prendere alcuni accorgimenti. Innanzitutto è necessario inviare, tramite posta ordinaria, al commerciante una lettera raccomandata di diffida ad adempiere in cui si richiede la consegna del bene concordato entro e non oltre quindici giorni. Se il venditore dovesse far finta di nulla, bisognerà assolutamente inviare una seconda lettera, sempre raccomandata con ricevuta di ritorno, questa volta di costituzione in mora del debitore. Entrambe le lettere vanno redatte con la supervisione di un legale e spedite sia al venditore che alla società finanziaria.

Quando le lettere saranno state inviate, sarà possibile tentare un accordo con la società finanziaria per sospendere il pagamento delle rate, ed aspettare che il venditore si decida a rispettare gli accordi; nel caso in cui il commerciante si opponesse, è consigliabile spedire una terza lettera per lo scioglimento del contratto, indicando come causa l’inottemperanza del fornitore. In ultima analisi, ove mai la finanziaria dovesse rifiutare ciascuna delle precedenti richieste, sarà allora indispensabile citare in giudizio la società, chiedendo nuovamente la risoluzione del finanziamento e il rimborso dei soldi versati fino a quel momento. Si consiglia, in ogni caso, la costante consulenza di un avvocato che saprà guidarvi e consigliarvi nella scrittura delle lettere e nei tempi di invio delle stesse. Potreste anche provare ad agire senza la consulenza di un avvocato, ma ve lo sconsigliamo perché sia il venditore che la società finanziaria potrebbero non prendere in considerazione le vostre lettere e cercare di far trascorrere molto tempo prima di darvi ascolto e durante quel periodo dovreste comunque continuare a pagare le rate come da contratto.