Che cos’è un contratto e come funziona
Il contratto di mutuo – indice:
Definizione e disciplina Il contratto di mutuo è un accordo mediante il quale una parte, chiamata mutuante, trasferisce a un’altra, nota come mutuatario, una certa quantità di denaro o beni fungibili. Il mutuatario si impegna a restituire la stessa quantità e qualità di beni ricevuti. La disciplina di questo contratto è regolata dagli articoli 1813 e seguenti del codice civile, applicabile principalmente alle operazioni di credito.
Che cos’è il contratto di mutuo
Secondo l’articolo 1813 del codice civile, il mutuo è definito come “il contratto col quale una parte consegna all’altra una determinata quantità di danaro o di altre cose fungibili e l’altra si obbliga a restituire altrettante cose della stessa specie e qualità.” La parte che effettua la consegna è il mutuante, mentre il ricevente è il mutuatario. Non vi è alcun obbligo di forma per la stipulazione del contratto, che può riguardare sia denaro che beni fungibili, da restituire entro un termine concordato. Il contratto è considerato traslativo, in quanto la consegna determina il passaggio di proprietà dei beni trasferiti, consentendo al mutuatario di utilizzarli a piacimento (articolo 1814 codice civile).
Si tratta di un contratto reale, in quanto si perfeziona solo con la consegna dei beni, e non basta il consenso delle parti. Una volta concluso, il contratto impone al mutuatario l’obbligo di restituire i beni entro il termine stabilito, creando un’obbligazione unilaterale, valida solo per chi ha ricevuto i beni. Le modalità di consegna possono variare, includendo sia il passaggio diretto che quello mediato o simbolico, purché il mutuatario abbia la disponibilità giuridica dei beni.
Come funziona il contratto di mutuo
I beni oggetto del mutuo devono essere restituiti entro un termine concordato, come stabilito dall’articolo 1816 del codice civile, che afferma che “il termine per la restituzione si presume stipulato a favore di entrambe le parti e, se il mutuo è a titolo gratuito, a favore del mutuatario.” In generale, la restituzione anticipata non è ammessa.
Il termine di restituzione può essere stabilito da un giudice in due casi, come indicato dall’articolo 1817 del codice civile:
- se le parti non hanno definito un termine nel contratto, il giudice valuterà le circostanze per fissarne uno;
- se le parti hanno concordato di restituire quando il mutuatario sarà in grado di farlo.
In aggiunta, il codice civile disciplina la promessa di mutuo, ovvero la situazione in cui il mutuante si impegna a trasferire beni o denaro in un momento successivo. In questo caso, l’articolo 1822 protegge il promittente, consentendogli di interrompere l’adempimento se la controparte non mostra garanzie sufficienti.
Mutuo oneroso e mutuo gratuito
Il contratto di mutuo può essere oneroso o gratuito. La differenza principale risiede nella causa del contratto e nelle discipline applicabili.
Il mutuo è gratuito quando il mutuante cede beni o denaro al mutuatario senza alcun onere. In questo caso, la causa è il vantaggio che il mutuante procura al mutuatario.
Al contrario, il mutuo è oneroso quando comporta il pagamento di un corrispettivo, tipicamente sotto forma di interessi. L’articolo 1815, comma primo, stabilisce che “salvo diversa volontà delle parti, il mutuatario deve corrispondere gli interessi al mutuante.” Gli interessi sono generalmente pari a quelli legali, a meno di pattuizioni diverse, che richiedono un atto scritto.
Il contratto di mutuo può contenere clausole relative agli interessi usurari, che sono considerati nulli se superano una soglia predeterminata. Tuttavia, la nullità riguarda solo la clausola sugli interessi, non il contratto nel suo complesso.
In alcuni casi, il mutuatario non è tenuto a pagare interessi, ma può dover effettuare una controprestazione o condividere eventuali utili ottenuti grazie al capitale ricevuto.
Mutuante e mutuatario: gli obblighi
Gli obblighi delle parti nel mutuo sono i seguenti:
Il mutuatario deve:
- restituire il denaro o le cose mutuate nella stessa qualità e misura;
- se restituisce denaro, deve farlo in “moneta avente corso legale nello stato al tempo del pagamento e per il suo valore nominale” (articolo 1277 del codice civile);
- se ha ricevuto beni fungibili e non può restituirli, deve convertirne il valore in denaro, considerando il periodo e il luogo della restituzione (articolo 1818 del codice civile).
Il mutuante, invece, non ha obbligazioni da adempiere, essendo il contratto unilaterale, fatta eccezione per la responsabilità per i vizi dei beni dati in prestito, come indicato nell’articolo 1821 del codice civile.
Come e quando si estingue il contratto di mutuo
Il contratto di mutuo può estinguersi per diversi motivi:
- l’annullamento del contratto per vizi nella consegna;
- la risoluzione per inadempimento del mutuatario nel pagamento degli interessi (solo per mutui onerosi);
- il recesso per inadempimento in caso di restituzione rateale, consentendo al mutuante di richiedere l’immediata restituzione dell’intero capitale se una sola rata non viene pagata;
- la scadenza del termine stabilito nel contratto.
Le situazioni di impossibilità sopravvenuta o eccessiva onerosità non comportano risoluzione del contratto, ma piuttosto modifiche nella prestazione, come stabilito dall’articolo 1818.
Il mutuo di scopo
Una particolare forma di mutuo è il mutuo di scopo, che si verifica quando il contratto riguarda una somma di denaro e prevede che il mutuante fornisca risorse finanziarie per un’attività specifica. In questo caso, il mutuatario non solo deve restituire il capitale e gli interessi, ma anche compiere l’opera concordata.
Questa tipologia di contratto esula dalla disciplina rigorosa del codice civile e si avvicina alle operazioni di finanziamento. Si tratta di un contratto consensuale, in cui l’oggetto dell’obbligazione del mutuante è la consegna dei fondi e non il trasferimento della proprietà degli stessi, che richiede un ulteriore elemento di trasferimento.
Le garanzie sul contratto di mutuo
Per garantire il soggetto che eroga il denaro nel contratto di mutuo, si applica il principio generale di responsabilità stabilito dall’articolo 2740 del codice civile, il quale afferma che “il debitore risponde dell’adempimento delle obbligazioni con tutti i suoi beni presenti e futuri.”
Le garanzie possono essere di natura personale o reale. Le garanzie personali sostituiscono il debitore originario con un terzo che si impegna a soddisfare il credito. Tra queste, la fideiussione è un esempio comune.
Le garanzie reali comprendono l’ipoteca e il pegno. L’ipoteca consente al creditore di procedere all’esecuzione forzata su un immobile per recuperare il credito, mentre il pegno prevede che beni mobili o diritti relativi a beni mobili del debitore o di un terzo siano dati in garanzia per il soddisfacimento del credito.